28° Reggimento "Pavia"
"Ardeam dum luceam"
Reggimento destinato negli ultimi
cinquant'anni all'addestramento delle reclute, ha completato la trasformazione
in unità dedicata alla Comunicazione Operativa, per la quale
effettua anche l'attività di formazione.
Si compone di un Comando di reggimento,
compagnia comando ed un battaglione su tre compagnie
specializzate nella produzione di materiali stampa ed elettronici, televisivi e
radiofonici e nella loro disseminazione.
Alimentato con personale volontario, il
reggimento è di stanza a Pesaro (PU).
La Bandiera di Guerra è decorata di una Croce dell'Ordine Militare d'Italia,
una Medaglia d'Oro e due d'Argento al Valor Militare.
La festa del reggimento cade il 23
luglio, anniversario del combattimento di Borgo e Levico
(1866).
La
storia
Il l° marzo 1860 si costituisce il 28° Reggimento Fanteria
(Brigata Pavia) e forma con il 27° la nuova brigata da cui prende il nome.
Cambia denominazione nel 1871 in 28° Reggimento Fanteria "Pavia" e
nel 1881 in 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia).
Ordinato
su tre battaglioni, combatte nella Prima Guerra Mondiale ed è con la Brigata
Pavia fra i primi reparti ad entrare in Gorizia. Si
guadagna una Medaglia d'Argento al Valor Militare per il ciclo operativo luglio
1915 - agosto 1916.
Con
l'ordinamento 1926 riprende il nome di 28° Reggimento Fanteria
"Pavia" ed è assegnato alla XVII Brigata di
Fanteria quindi nel 1939 entra nella Divisione di Fanteria "Pavia"
(17a). La grande unità, inviata in Africa Settentrionale si distingue nella
battaglia per Tobruk, ed è inserita nel X Corpo d'Armata dove
condivide la sorte della "Folgore" nella battaglia di El Alamein,
inserendo i suoi battaglioni nel dispositivo difensivo della Divisione
Paracadutisti.
La Divisione "Pavia" sarà sciolta nel novembre 1942 in Africa
Settentrionale.
Ricostituito
il l° luglio 1958 quale 28° Reggimento Fanteria
"Pavia" (CAR), in sostituzione del 6° CAR, è nuovamente sciolto il 15
novembre 1975 ma rimane in vita il 28° Battaglione Fanteria "Pavia",
che eredita Bandiera e tradizioni reggimentali.
Nel
corso del riordinamento della F.A., in via sperimentale assume la fisionomia
reggimentale il 17 settembre 1991. Ceduto il 2° battaglione che diverrà il 121°
Reggimento "Macerata", dal 7 gennaio 1993 il reggimento assume la
denominazione di 28° Reggimento "Pavia" che mantiene inalterata
all'atto della trasformazione in unità specializzata nella comunicazione
operativa.
Lo Stemma
"Ardeam dum luceam"
Scudo:
Inquartato. nel primo di rosso alla croce d'argento
(Pavia); nel secondo d'azzurro alla croce d'oro (Parma); nel terzo d'azzurro al
silfio d'oro reciso e sormontato da una stella
d'argento (Cirenaica); nel quarto d'azzurro all'albero al naturale movente da
una pianura inquartata d'argento e di rosso ed attraversato da una lista
d'argento con la parola "Fidelitas" in nero
e da due fedi sovrapposte, di carnagione, manicate di
rosso (Pesaro). Sul tuttoMostreggiature
in uso al 28° uno scudetto d'argento al destrocherio
armato in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella
campagna al naturale. Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco
che è: d'azzurro a tre colonne doriche al naturale cimate ciascuna da un montante
d'argento e caricate da una lista pure d'argento, con la scritta
"Pax" in caratteri di nero (Levico).
Ornamenti esteriori: sullo scudo corona turrita d'oro, accompagnata
sotto da nastri annodati nella corona, scendenti e svolazzanti in sbarra e in
banda al lato dello scudo, rappresentativi delle ricompense al Valore. Nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia accollato alla
punta dello scudo con l'insegna pendente al centro. Sotto lo scudo su
lista bifida d'oro, svolazzante con la concavità rivolta verso l'alto, il motto
"Ardeam dum luceam".
Il Medagliere
"Ardeam dum luceam"
Ordine Militare d'Italia
Decreto 5 giugno 1920
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e
tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue
fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 1918) (All'Arma di
Fanteria).
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 6 dicembre 1866
Nel fatto d'Armi di Borgo questo Reggimento decise la vittoria, dando
arditamente l'attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente il nemico finche fu posto in completa rotta.
La notte a Levico fu questo stesso Reggimento che con
bravura, sangue freddo e disciplina ammirabile caricava
la baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al 0fuoco come gli era stato
ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese (Borgo e Levico,
23 luglio 1866).
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 28 dicembre 1916
Confermato l'antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull'aspro terreno del Sabotino e del
Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l'Isonzo,
portò prima la bandiera d'Italia nella conquistata città (luglio 1915 - agosto
1916).
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 31 dicembre 1947
Durante 6 mesi di aspra vita operativa sul fronte di
Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste,
imponendo all'avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della
Marmarica, iniziatasi dopo così lunga, logorosa
prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di
eroismo in 40 giorni di dura, interrotta lotta.
Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà di ogni
genere e riuscì sempre ad infrangere l'impeto di forze
preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte,
fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore (Tobruk - El Adem - Ain El Gazala -
Agedabia - Martuba, 30 maggio 1941 - 20 marzo 1942).